Gnomi, Ondine & Co. – Chi sono gli Spiriti Elementali

Diamo qui di seguito alcuni cenni descrittivi di queste importanti potenze naturali.
Le Tradizioni popolari di tutto il mondo affermano l’esistenza degli Spiriti di Natura, eteree creature che popolano i boschi, le montagne, i corsi d’acqua e l’habitat incontaminato dei grandi spazi aperti. Queste tradizioni, di origine preletteraria parlano di Fate, di Elfi, di Gnomi, di Silfidi e di Coboldi… e di tutta una serie di figure fantastiche che popolano ancora l’immaginario collettivo.
Tali credenze erano così comuni presso gli antichi Celti, convinti come erano dell’esistenza di esseri e forze profonde celate agli uomini, un pantheon di divinità maggiori e minori che hanno in seguito dato vita ad immaginifiche ed affascinanti leggende del Piccolo Popolo. Per i Celti esistevano luoghi sacri ove queste presenze misteriose, eppure reali, avevano la possibilità di manifestarsi con un vigore insospettato. Tali creature erano portatrici di energie cosmiche benefiche.
Queste energie, attraverso il rito consacrato nei luoghi misteriosi del culto druidico, nel maestoso e inquietante silenzio delle tenebrose foreste di querce, grazie all’incontro con una natura ancora giovane e non contaminata dal progresso, si manifestavano imprigionate dalle forze evocatrici dello sciamano-druida e offrivano i loro servigi agli uomini.
Sotto la classificazione di Spiriti di Natura o Spiriti Elementali sono raggruppate diverse specie di esseri che godono di una loro evoluzione affine, in qualche modo, a quella del regno animale e umano, ma costituita tutta da una materia più sottile di quella fisica.

I PRINCIPALI SPIRITI DELLA NATURA SONO:GNOMI, ONDINE, SALAMANDRE, SILFIDI

GLI GNOMI: SPIRITI DELLA TERRA

Con gli Gnomi entriamo nell’alveo dei cosiddetti Spiriti Elementali, vale a dire le creature dei quattro Elementi che compongono il nostro pianeta: Aria, Acqua, Terra e Fuoco. Gli Gnomi, per l’appunto, appartengono di diritto all’Elemento Terra e Paracelso, nei suoi Scritti magico-alchemici, ne ha parlato diffusamente.
L’etimologia della parola gnomo deriva molto probabilmente dal latino umanistico gnomus, termine che a sua volta deriva dal greco g n w m h che significa giudizio, intelligenza. Nel libro Rosso gli Gnomi sono descritti come esseri piccolissimi destinati a suscitare nell’animo umano il piacere, la tristezza, l’odio e la gioia, l’amore e la noia. Questi spiritelli ci invadono dalla nascita e ci accompagnano come angeli custodi nel corso della vita, sorvegliandoci discretamente nel momento del pericolo, consigliandoci nel sonno sulle decisioni più opportune da prendere nei momenti difficili.
Queste timide creature abitano nelle viscere delle montagne, nelle caverne, nel sottosuolo, e sono abili forgiatori di metalli e ottimi guardiani di tesori. Piccoli di statura, sono dotati però di una forza straordinaria. I luoghi adatti per entrare in contatto con queste presenze arcane della natura sono naturalmente le grandi montagne, le caverne, e le miniere abbandonate e il momento migliore della giornata è quello che segue il tramonto.

LE ONDINE: SPIRITI DELL’ACQUA

Le Ondine sono gli Spiriti Elementali dell’Elemento Acqua. Paracelso le chiama anche Ninfe e, come tali, vivono in simbiosi con l’Acqua dei fiumi, dei laghi, delle cascate e delle sorgenti. C’è una parte vastissima della mitologia dedicata a queste figlie delle acque, spesso deificate, e universalmente conosciute. Sono le mitiche Sirene, la Ninfa Eco che langue d’amore per il suo bel Narciso, le Naiadi e le Nereidi, le tante Melusine che attraversano come meteore le leggende popolari del Medioevo.
L’esistenza delle Ondine è legata a quella del loro Elemento – se un fiume si prosciuga o si inquina oltre misura anche la Ninfa si estingue e perisce. La Tradizione ce le descrive come esseri femminili di bellezza eterea, dotate di una chioma fluente, che ricercano la compagnia degli uomini.
È possibile cercare le Ondine presso le sponde di un fiume o di un lago, preferibilmente in luoghi tranquilli e isolati, oppure sul mare, particolarmente tra gli scogli e i dirupi. Le ore migliori sono quelle all’alba e del crepuscolo, volti verso l’ovest e, quanto alla meditazione, basterà seguire il moto dell’acqua associando a questo pensieri in sintonia con l’elemento liquido.

LE SALAMANDRE: SPIRITI DEL FUOCO

All’Elemento Fuoco appartengono le Salamandre, da non confondere con gli animali che portano lo stesso nome. Paracelso ce le descrive come creature agili e snelle, che abitano in prossimità dei vulcani in attività. Secondo la Tradizione hanno l’aspetto di lingue di fuoco o di sfere luminose vaganti nell’aria e Benvenuto Cellini ricorda di averne vista una, da bambino, nel caminetto della sua casa. Alcune Salamandre sarebbero altresì presenti sull’Etna sin dalle più remote antichità.

Essendo intimamente legate al Fuoco è possibile contattare le Salamandre in zone vulcaniche, oppure accanto ad un bel fuoco scoppiettante, o ancora in località desertiche particolarmente assolate. Bisognerà sistemarsi in posizione comoda con lo sguardo rivolto verso sud e meditare – seguendo il solito procedimento – su simboli legati a questo Elemento: una fiamma, il sole, la luce intensa di un fuoco e così via.

LE SILFIDI: SPIRITI DELL’ARIA

Infine le Silfidi, che appartengono all’Elemento Aria. Paracelso le chiama anche Silvani, e alcuni grandi Maghi del passato le hanno spesso confuse con gli Elfi della Tradizione nordica.
Di queste creature evanescenti ed eteree si conosce ben poco, si sa che vivono nel vento, che si spostano con le correnti aeree e che non disdegnano il contatto con gli umani anche se si tratta di creature estremamente timide. Spesso però si mostrano ingannevoli, in special modo quelle di natura femminile.
I luoghi più idonei per un incontro con le Silfidi sono le pianure aperte, le grandi montagne con le loro vertiginose altezze e i luoghi ventosi. Ci si disporrà seduti con lo sguardo rivolto verso l’est, preferibilmente al mattino presto, e bisognerà meditare sui simboli relativi all’Elemento Aria (il volo di un uccello, una nube, il mondo visto dall’alto e così via).