RADICE MANDRAGORA FRESCA INTERA Gr. 500 circa

224,87

Mandragora L. è un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Solanaceae comunemente note come Mandragola.

Una pianta dall’aspetto piuttosto robusto, intimamente legata alla terra e con un nome che rappresenta l’essenza delle leggende: la mandragora. Il fogliame a rosetta di questa pianta perenne è composto da foglie che possono raggiungere i 50 cm. di lunghezza e sembrano foglie di bietole raggrinzite. Non hanno steli ma crescono direttamente dalla corona della radice. Dal quarto anno, cresce un folto mazzo di fiori campanulati dal colore verde biancastro a 5 petali che sbocciano da marzo a maggio. All’inizio dell’estate seguono rotondi frutti di colore che vanno dal giallo al giallo- arancio della grossezza di una prugna (bacche) che giacciono sul terreno. Il loro aspetto denuncia la loro affinità col pomodoro. Quando i frutti cominciano a maturare le foglie iniziano ad ingiallire. Nel periodo in cui il frutto si matura completamente, la rosetta di foglie appassisce del tutto. La radice della mandragora può raggiungere una lunghezza di un metro. E’ nodosa biforcuta, ed ha robuste ramificazioni. La mandragora ama luoghi asciutti assolati o semi ombrosi con terreno sabbioso.

Descrizione

Mandragora L. è un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Solanaceae comunemente note come Mandragola.

Una pianta dall’aspetto piuttosto robusto, intimamente legata alla terra e con un nome che rappresenta l’essenza delle leggende: la mandragora. Il fogliame a rosetta di questa pianta perenne è composto da foglie che possono raggiungere i 50 cm. di lunghezza e sembrano foglie di bietole raggrinzite. Non hanno steli ma crescono direttamente dalla corona della radice. Dal quarto anno, cresce un folto mazzo di fiori campanulati dal colore verde biancastro a 5 petali che sbocciano da marzo a maggio. All’inizio dell’estate seguono rotondi frutti di colore che vanno dal giallo al giallo- arancio della grossezza di una prugna (bacche) che giacciono sul terreno. Il loro aspetto denuncia la loro affinità col pomodoro. Quando i frutti cominciano a maturare le foglie iniziano ad ingiallire. Nel periodo in cui il frutto si matura completamente, la rosetta di foglie appassisce del tutto. La radice della mandragora può raggiungere una lunghezza di un metro. E’ nodosa biforcuta, ed ha robuste ramificazioni. La mandragora ama luoghi asciutti assolati o semi ombrosi con terreno sabbioso.

Le loro radici sono caratterizzate da una peculiare biforcazione che ricorda la figura umana (maschile e femminile); insieme alle proprietà anestetiche della pianta, questo fatto ha probabilmente contribuito a far attribuire alla mandragola poteri sovrannaturali in molte tradizioni popolari. La mandragora autunnale (Mandragora autumnalis) è velenosa.
Indice

La mandragora costituì uno degli ingredienti principali per la maggior parte delle pozioni mitologiche e leggendarie. Il nome, probabilmente di derivazione persiana (mehregiah), le è stato assegnato dal medico greco Ippocrate. Nell’antichità le venivano accreditate virtù afrodisiache;[1] era utilizzata anche per curare la sterilità.

Tra tutte le piante tradizionalmente considerate magiche, sicuramente la mandragora (Mandragora officinarum o Mandragora autumnalis) è una delle più importanti, con una storia lunga e complessa che ha lasciato testimonianze in differenti parti del mondo.

Nel Medioevo alla mandragora venivano attribuite qualità magiche e non è un caso se era inclusa nella preparazione di varie pozioni. È raffigurata in alcuni testi di alchimia con le sembianze di un uomo o un bambino, per l’aspetto antropomorfo che assume la sua radice in primavera.[1] Da ciò ne è derivata la leggenda del pianto della mandragola, ritenuto in grado di uccidere un uomo e per questo, come ricorda Machiavelli nell’omonima sua commedia, il metodo più sicuro per coglierla era legarla al guinzaglio di un cane e quindi lasciarlo libero di modo che, tirando la corda, questi avrebbe sradicato la mandragola udendone il lamento straziante e morendo all’istante, consentendo così al proprietario di coglierla.

La mandragora veniva considerata una creatura a metà del regno vegetale e animale, come il meno noto agnello vegetale di Tartaria. Nel 1615, in alcuni trattati sulla licantropia, tra i quali quello di Njanaud, appariva l’informazione dell’uso di un magico unguento a base di mandragora che permetteva la trasformazione in animali.

Secondo le credenze popolari, le mandragore nascevano dallo sperma emesso dagli impiccati in punto di morte. La mandragola può essere ricondotta ad alcune usanze della stregoneria, nelle quali era utilizzata come surrogato delle più famose bambole di cera. È considerata una pianta magica anche dalla Wicca moderna, in particolare nei giorni di plenilunio.

In ambito magico la Mandragora è adatta per aumentare i poteri psichici, ad esempio attraverso bagni rituali in cui aggiungere all’ acqua del bagno: un litro di acqua bollita con radice di mandragora in unione a 50 grammi di foglie di salice, 7 pizzichi di origano e 7 cucchiai di miele.

La radice di mandragora può essere usata per ungere le candele usate nei rituali o per la creazione di oli atti alla seduzione, insieme a 7 chiodi di garofano e 7 rose rosse.

La Mandragora è di natura un potente talismano, con la quale vengono costruiti amuleti e sacchettini di protezione per la difesa attiva, per attrarre il denaro, per la seduzione, contro l’impotenza o per assicurarsi la fedeltà dell’amato o dell’amata.

La radice di questa pianta è efficacissima per fissare alcune forze astrali elementari. È la pianta delle Streghe, dalla quale ricavavano una magica bevanda utilizzata per i Sabbat; le sacerdotesse dell’antico Egitto la consumavano durante la grande festa della dea Hator. È chiamata ‘Pianta Sacra e Maestra’, ‘Chiave d’Accesso’ agli stati di trance per gli antichi maghi iniziati, sciamani e moderni psiconauti.

Avvertenze:

La mandragora contiene alcaloidi ed è altamente velenosa. Questa potente erba medicinale dovrebbe essere utilizzata soltanto da coloro che hanno un’esperienza adeguata.

La medicina omeopatica utilizza preparati potenziati di foglie fresche di mandragora per la cura di disturbi di natura digestiva ed emicranie; la radice essiccata viene utilizzata per mal di testa, disturbi cardiovascolari, cattiva digestione dovuta a disturbi epatici o biliari e sciatica. La medicina popolare utilizza la radice per ulcere gastriche, coliche, dismenorrea, asma, febbre da fieno e pertosse. Per lungo tempo la mandragora venne utilizzata come narcotico ed analgesico.

Si prega osservare l’avvertimento che la mandragora è altamente velenosa. L’utilizzo della pianta in forma concentrata da parte di persone inesperte può indurre tachicardia, freddi brividi, febbre, grave eccitazione, allucinazioni, forte diarrea ed, in casi isolati, persino la morte per insufficienza respiratoria.

Informazioni aggiuntive

Peso 3 kg