Descrizione
In tutte le antiche culture, in ogni parte del mondo, in prossimità della fine dell’anno o in momenti particolari dell’esistenza si realizza la cerimonia del “pagamento alla terra”. Il rito consiste praticamente in un’offerta alla Madre Terra, madre del cosmo e di tutto ciò che contiene, per propiziare il nuovo anno, certamente, ma anche per ottenere, durante l’anno, l’esaudimento di una richiesta particolare. Presso gli antichi Celti era prassi comune nutrire di doni la terra, ma la stessa pratica la troviamo in ogni parte del mondo con pochissime variazioni. Nelle tradizioni africane e per riflesso in quelle afroamericane, il rituale è chiamato Ebò Ikuò ed è indirizzato a Onilé, Orixà della terra in se stessa o a Nanà Burukù. Nelle culture andine il rituale è rivolto alla Pachamama, la Madre Terra. Il filo conduttore di queste pratiche millenarie, che per certi versi lascia stupiti, è che le pratiche di pagamento alla terra sono tutte simili, come fossero state rivelate, in un passato remoto, dalle stesse divinità agli esseri umani.
Il rito che segue può essere dunque eseguito per:
– propiziare il nuovo anno allontanando la malattia, la povertà, le lacrime, la solitudine in cambio di amicizia, abbondanza, amore e serenità.
– Propiziare la risoluzione di un problema di salute, denaro, amore o legato alla propria famiglia.
– eliminare vizi, comportamenti sbagliati, chiacchiere e per estensione tenere lontani i nemici.